Ma Midjourney e le AI generative possono davvero progettare una brand identity o un logo?
Immaginate un mondo in cui l’innovazione e la creatività siano esaltate al massimo. Dove i confini tra umano e artificiale si fondono in una sinergia esplosiva.
Questo è – potenzialmente – il mondo di Midjourney e delle AI generative, una combinazione rivoluzionaria nel design e nella comunicazione.
Ma possono questi strumenti progettare sistemi visuali di identità di brand? La risposta è che, sebbene non possano sostituire del tutto il genio creativo umano, possono innegabilmente sprigionare una forza inarrestabile nelle mani e con la mente di designer esperti.
- La magia umana: l’ingrediente indispensabile nella creazione della brand identity
Non c’è intelligenza artificiale che tenga. La creazione di una brand identity completa, coinvolgente ed emozionante richiede il tocco umano. Ha bisogno di quel quid di irripetibile e autentico che solo un designer esperto può offrire.
L’analisi di brand personalizzata, condotta faccia a faccia, permette di cogliere le sfumature e gli elementi che una macchina, per quanto evoluta, potrebbe non riuscire a percepire. Solo un vero professionista può attingere alla sua esperienza, sensibilità ed empatia per creare un’identità di marca unica e memorabile.
- Gli elementi alchemici di una brand identity indimenticabile
Una brand identity che scolpisce il suo marchio nel cuore del pubblico si compone di diversi ingredienti fondamentali, tra cui, giusto per citarne alcuni:
- Logo: il sigillo distintivo che incarna l’anima dell’azienda e la rende inconfondibile;
- Palette colori: l’armonia cromatica che trasmette il messaggio del brand e accende le emozioni del pubblico;
- Payoff: la formula incantata che sintetizza la promessa e la filosofia del brand;
- Collateral: quei “talismani comunicativi” come brochure, cartellonistica, le immagini sui social media, tutto quel mare di contenuti visuali e non che diffondono l’immagine e i valori del brand;
- Icone personalizzate: i simboli esclusivi che arricchiscono il linguaggio visuale del brand e ne amplificano il fascino.
- Altri elementi ancora: musica, tono di voce, divise, design degli store, linguaggio fotografico, font ed altri, tutti importanti.
- L’intelligenza artificiale: vedila come una scintilla, per accendere la polvere da sparo creativa
Le AI generative, come Midjourney, possono infondere nuova vita al processo di progettazione della brand identity, agendo come catalizzatori di idee e soluzioni. Grazie alla loro capacità di analizzare enormi quantità di dati e apprendere in modo autonomo, questi strumenti possono generare proposte grafiche e stilistiche al passo con le tendenze più audaci del design.
Certo, l’AI può facilitare la selezione e l’ottimizzazione delle proposte, portando l’efficienza del processo creativo a livelli inimmaginabili, ma, c’è un grosso ma, e lo scrivo in maiuscolo: NON RIESCE A PROGETTARE UN LOGO.
Parlo per esperienza personale, ci ho provato, ma non può. L’intelligenza artificiale non può sostituire il cuore e l’anima del designer. Soprattutto perché un sistema di brand identity è frutto non solo dell’insieme dei suoi elementi visuali e concettuali, ma anche il risultato di un’analisi approfondita che l’agenzia e il designer fanno. (qui alcuni esperimenti di Piero Savastano, esperto di AI, arte e creatore del language model “The Chesire Cat” che sono carini, interessanti, e di certo, donano ispirazione, ma non possono essere il logo completo.)
Nel nostro caso, in Brand Genesi, ad esempio, conduciamo l’analisi facendo un’intervista di circa due ore al cliente, dopo che ha risposto a un questionario di 102 domande che ho strutturato accuratamente negli anni e che servono a profilare moltissimo, sia lato mercato, sia lato target, sia lato design.
Ma quindi, Midjourney e le AI possono progettare logo e Brand Identity?
La risposta è nì, o meglio, sì, possono aiutare, se nella mani e con la testa di designer e brand builder esperti. La prossima volta che un’idea ti balena in mente, immergiti pure nelle AI generative per scoprire sorprendenti proposte. Ti chiedo una cosa però: sìì cosciente che non saranno immediatamente applicabili, ma ti guideranno verso la giusta direzione.
(se vuoi dare un’occhiata alle mie sperimentazioni con l’AI questo il mio blog in inglese e invece questa qui è → la pagina in cui condivido – saltuariamente – immagini unedited varie da Midjourney.)